Né garofani né calendule: ecco il fiore da piantare ai piedi dei pomodori per allontanare gli afidi

Quando gli afidi invadono le piante di pomodoro, la tentazione di ricorrere a trattamenti chimici per eliminarli è forte. Tuttavia, esistono soluzioni naturali, rispettose dell’ambiente e incredibilmente efficaci. Tra queste, spicca la cappuccina (Tropaeolum majus). Spesso coltivata per i suoi graziosi fiori dai colori vivaci (giallo, arancione, rosso), la cappuccina è molto più di un semplice ornamento floreale. Si impone come una vera alleata dell’orto, soprattutto quando si tratta di proteggere i pomodori da una delle loro principali minacce: gli afidi.

La cappuccina: una pianta trappola formidabile

A differenza di alcuni fiori noti per il loro effetto repellente, come i garofani o le calendule, la capucina gioca una carta diversa: attira gli afidi per intrappolarli. Non si tratta di allontanare direttamente i parassiti, ma piuttosto di distrarli. Gli afidi, ghiotti delle sue foglie tenere, si insediano naturalmente sulla capucina, lasciando intatti i pomodori.

Questo meccanismo, chiamato “effetto pianta trappola”, è una strategia ben nota nella permacultura. Una volta che le capucine sono invase, basta rimuoverle dall’orto e compostarle o distruggerle, a seconda dell’entità dell’infestazione. Ciò consente di limitare in modo molto efficace la pressione degli afidi senza compromettere la salute delle altre piante.

Un equilibrio naturale e benefico

Piantare capolini ai piedi dei pomodori non serve solo a respingere gli afidi. Questa associazione vegetale stimola la biodiversità del giardino. I capolini attirano infatti numerosi insetti ausiliari benefici, come coccinelle, sirfidi e crisopidi. Questi preziosi alleati si nutrono di afidi, rafforzando così la protezione naturale delle colture.

Allo stesso tempo, le capucine favoriscono l’arrivo di impollinatori come api e bombi. Anche se i pomodori sono autogami, cioè in grado di autoimpollinarsi, la presenza di insetti impollinatori può migliorare la qualità e la resa dei frutti. Spesso si osservano pomodori più grandi e più numerosi negli orti dove sono presenti le capucine.

Piantagione: istruzioni per l’uso

Coltivare la capucina è alla portata di tutti, anche dei giardinieri alle prime armi. Preferisce un terreno leggero, ben drenato e un’esposizione soleggiata. La semina può essere effettuata direttamente in piena terra a partire da aprile, una volta passate le ultime gelate. È anche possibile iniziare la semina in vasetti già a marzo per anticipare un po’ i tempi.

Per una buona copertura e una protezione efficace, assicuratevi di distanziare le piantine di circa 25-30 cm. Se lo spazio è limitato, optate per varietà nane. Al contrario, le capucine rampicanti possono essere palizzate lungo dei tutori o una rete metallica, formando una siepe vegetale tanto bella quanto utile.

La manutenzione è minima: un’annaffiatura moderata nei periodi secchi, un po’ di pacciamatura alla base per mantenere l’umidità e limitare le erbacce indesiderate, e il gioco è fatto. In cambio, la capucina vi regalerà diversi mesi di fioritura generosa e colorata.

Una pianta utile… e deliziosa

Oltre alle sue virtù protettive, la capucina si distingue anche per la sua commestibilità. Pochi giardinieri lo sanno, ma tutta la pianta è commestibile. I fiori, dal sapore leggermente piccante, aggiungono un tocco estetico e gustoso alle insalate estive. Le foglie, ricche di vitamina C, possono essere consumate crude o cotte. I semi possono essere canditi nell’aceto e utilizzati come sostituto dei capperi.

Buono a sapersi: ha anche proprietà medicinali, secondo l’uso tradizionale. Le vengono attribuite proprietà antisettiche, espettoranti e stimolanti per il sistema immunitario. Questo la rende una pianta bella, buona e benefica.

Da abbinare intelligentemente

La cappuccina si sposa perfettamente con i pomodori, ma anche con altre verdure sensibili agli afidi come fagioli, cavoli o zucchine. In un’ottica di coltivazione associata, può essere integrata in colture a cumuli, ai bordi o in vasi, in particolare sui balconi.

Tuttavia, fate attenzione: attirare gli afidi significa anche rischiare di vederli proliferare se non se ne controlla lo sviluppo. È quindi essenziale controllare regolarmente lo stato delle cappuccine e intervenire ai primi segni di infestazione. In caso di forte pressione parassitaria, potete integrare la loro azione con un trattamento naturale come una spruzzata di sapone nero diluito.

La capucina merita quindi tutta la vostra attenzione in giardino. Pianta trappola, ornamentale, commestibile e medicinale, ha tutte le carte in regola per diventare un’alleata indispensabile dell’orto. Piantandola ai piedi dei pomodori, adottate una soluzione intelligente, estetica ed ecologica per proteggere i vostri raccolti. È anche un modo per favorire la biodiversità, limitando l’uso di prodotti chimici.

Quindi, la prossima volta che pianificate le vostre piantagioni, non esitate: mettete da parte le calendule e le margherite e date un posto d’onore alla capucina!

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