- Nel 2022 l’aria condizionata ha rappresentato il 7% del consumo mondiale di elettricità. La sua pressione sulla rete è in aumento
- I data center saranno responsabili del 10% dell’aumento della domanda energetica fino al 2030. L’aria condizionata contribuirà con una percentuale molto più elevata
Nel 2022 l’aria condizionata rappresentava il 7% del consumo mondiale di elettricità. E la sua pressione sulla rete elettrica continua ad aumentare di anno in anno. D’altra parte, i data center saranno responsabili del 10% dell’aumento della domanda energetica fino al 2030. L’aria condizionata contribuirà con una percentuale molto più elevata. Queste stime sono state rese ufficiali nel novembre 2024 dall’Agenzia internazionale per l’energia (AIE) e riflettono chiaramente che il consumo energetico dei dispositivi di climatizzazione è più preoccupante di quello dei centri dati. Il boom dell’intelligenza artificiale (IA) che stiamo vivendo ha scatenato la proliferazione di queste strutture negli Stati Uniti, in Cina, Giappone, Singapore, India, Germania, Paesi Bassi e Irlanda, tra le altre nazioni, ma, in teoria, la previsione dell’AIE ne ha tenuto conto. E anche che gli apparecchi di climatizzazione devono rispettare una normativa sempre più severa in materia energetica. Tuttavia, come sottolinea Casey Crownhart, giornalista specializzata in comportamento climatico del MIT Technology Review, il riscaldamento globale gioca a nostro sfavore.
Il raffreddamento è il vero mostro della domanda energetica globale
Nel 2016 c’erano poco meno di 2 miliardi di condizionatori d’aria in tutto il mondo. Tuttavia, nel 2050 l’AIE stima che ce ne saranno circa 6 miliardi. Questa forte crescita è la conseguenza del costante aumento del numero di gradi di raffreddamento al giorno derivante dal riscaldamento globale. Nel 2024 i gradi di raffreddamento al giorno erano superiori del 6% rispetto al 2023 e addirittura del 20% rispetto alla media dei primi due decenni di questo secolo.
I paesi che investono più energia nei condizionatori d’aria sono proprio i tre più popolati del pianeta: India, Cina e Stati Uniti
I paesi che investono più energia nei condizionatori d’aria sono proprio i tre più popolati del pianeta: India, Cina e Stati Uniti. Tuttavia, l’impatto di questa domanda energetica è globale. Inoltre, non conta solo quanta elettricità consumano gli impianti di climatizzazione, ma è anche molto importante il momento in cui si verifica questa domanda energetica. Infatti, negli Stati Uniti questi dispositivi rappresentano fino al 70% del consumo nelle fasce orarie più calde.
Questo comportamento sottopone la rete elettrica a uno stress enorme, anche se la tensione oscilla man mano che le ore più calde lasciano il posto ai momenti più freschi della giornata. In ogni caso, è evidente che è molto importante innovare nel campo delle tecnologie di raffreddamento. La probabile diffusione degli apparecchi di climatizzazione nei prossimi anni richiederà che ciascuno di essi consumi meno energia. Anche se solo un po’. Un miglioramento minimo in un parco di dispositivi enorme può fare una grande differenza.
La buona notizia è che stanno arrivando innovazioni nella tecnologia dei dispositivi di raffreddamento che ci invitano a guardare al futuro con ragionevole ottimismo. I sistemi di raffreddamento a desiccante utilizzano materiali speciali che assorbono l’umidità per raffreddare gli ambienti in modo più efficiente. E gli scambiatori di calore contenuti non solo nei condizionatori d’aria, ma anche nei frigoriferi o nelle pompe di calore, sono sempre più efficienti. Sembra che questa sia la strada da seguire. Confidiamo che lo sviluppo tecnologico ci aiuti a risolvere questa enorme sfida.