E se il cioccolato nascondesse un segreto molto più grande di quanto possiate immaginare? Quello che hanno scoperto alcuni ricercatori potrebbe cambiare il vostro modo di vedere questa prelibatezza… Il cioccolato non è solo il protagonista delle vetrine a Pasqua, né la scusa migliore per svuotare la dispensa quando si ha un calo di energia. Il cioccolato fondente avrebbe un impatto sorprendente sul nostro cervello. Vi spieghiamo tutto.
Un alimento che rende (davvero) felici
Come spiega il professor Georges Brousse, “questo interessa le persone, perché provano una sensazione di benessere quando mangiano cioccolato”. E non si tratta di una semplice impressione: il cioccolato contiene triptofano, un aminoacido precursore della serotonina, la famosa molecola della felicità. Risultato? Mangiando cioccolato, si ha un migliore umore e un cervello in forma.
Una piccola spinta per la memoria
Ma non è tutto. Chi cerca una migliore concentrazione apprezzerà questa informazione: secondo il professor Brousse, “gli studenti che lavorano, ad esempio, mangiano cioccolato per studiare meglio e concentrarsi”.
Questo grazie alla teobromina e ai flavonoidi, ingredienti naturali che stimolano la memoria, l’attenzione e la vigilanza. Inoltre, hanno anche un leggero effetto antiossidante che migliora l’ossigenazione del cervello.
Zen attitude garantita
E non è ancora finita. Il cioccolato fondente avrebbe anche un effetto zen. Oltre alla serotonina, stimola la produzione di endorfine e contiene sostanze che agiscono come i recettori della cannabis! “Si può supporre che ciò contribuisca all’effetto antistress del cioccolato descritto dai consumatori”, aggiunge lo specialista. Un altro buon motivo per cedere senza sensi di colpa, ma sempre con moderazione, ovviamente.
Un legame tra il premio Nobel e il cioccolato?
Allora, il cioccolato rende intelligenti? Uno studio insolito pubblicato sul New England Journal si è divertito a cercare un legame tra ilnumero di premi Nobel e il consumo di cioccolato per paese. Il verdetto? “Non ne viene fuori granché, se non che i premi Nobel, come quasi tutti, amano il cioccolato!”