La corretta conservazione di frutta e verdura è fondamentale per prolungarne la freschezza. La frutta e la verdura forniscono nutrienti essenziali e devono far parte dell’alimentazione quotidiana delle persone di tutte le età, secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO). Inoltre, si raccomanda di incorporare alimenti di vari colori, come verde, giallo, arancione, rosso o viola, per arricchire sia il sapore che il valore nutrizionale dei piatti. Tuttavia, il modo in cui questi alimenti vengono conservati ha un impatto diretto sulla loro durata e qualità. Come spiegato dall’Università degli Studi di Milano, l’etilene è un gas che la frutta e la verdura rilasciano naturalmente durante la maturazione. Alcuni lo emettono in grandi quantità, mentre altri sono molto sensibili alla sua presenza. Quando si mescolano prodotti incompatibili nello stesso cestino, è più probabile che si danneggino rapidamente.
I frutti che producono più etilene
Le mele sono uno dei frutti che producono più etilene e devono essere tenute separate dagli altri per evitare che accelerino la maturazione di altri prodotti.
Lo stesso principio vale per gli avocado, che iniziano a rilasciare etilene una volta raccolti, e le banane, che tendono a cambiare stato nel giro di pochi giorni. Altri grandi emettitori di questo gas sono i mango, le pere, le pesche e le prugne.
Gli alimenti più sensibili all’etilene
Al contrario, ci sono alimenti particolarmente sensibili all’etilene.
Tra questi vi sono le carote, che possono acquisire un sapore amaro se esposte a livelli elevati di gas, e i cetrioli, che tendono a diventare gialli e a deteriorarsi più rapidamente se conservati insieme a banane o pomodori.
Anche i broccoli possono essere colpiti, poiché le loro foglie si staccano o ingialliscono prematuramente.
Consigli per la conservazione
Un altro aspetto importante è evitare l’uso di sacchetti o contenitori ermetici per conservare frutta e verdura che producono etilene, poiché il gas rimane intrappolato e il suo effetto si intensifica.
Quanta frutta e verdura dovremmo mangiare al giorno?
Il consumo regolare di frutta e verdura è essenziale per una buona salute, e i suoi benefici possono essere ancora maggiori se si supera la raccomandazione minima di cinque porzioni al giorno.
È quanto emerge da una recente ricerca dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), che dimostra una maggiore protezione contro la mortalità generale e cardiovascolare con un consumo fino a 10 porzioni al giorno.
Uno studio condotto dall’Istituto Nazionale per la Ricerca sugli Alimenti e la Nutrizione (INRAN), pubblicato su Public Health Nutrition, ha analizzato i dati di oltre 60.000 italiani.
I risultati mostrano che un maggiore consumo di frutta e verdura è associato a una notevole riduzione del rischio di mortalità, soprattutto per cause cardiovascolari.
“Questi risultati sono particolarmente significativi se si considera che le malattie cardiovascolari sono la prima causa di morte in Italia”, ha spiegato Maria Rossi, ricercatrice principale dello studio, in dichiarazioni raccolte da Ansa.
L’analisi precisa che il beneficio del consumo di frutta si stabilizza con due o tre porzioni al giorno, mentre quello della verdura continua ad aumentare fino a cinque porzioni. Complessivamente, il consumo di fino a 10 porzioni al giorno potrebbe ridurre il rischio di mortalità del 40%, rispetto a una dieta povera di questi alimenti.
“Piccole modifiche nella dieta quotidiana possono fare una grande differenza”, ha aggiunto Luca Bianchi, primo autore dello studio, sottolineando l’importanza di promuovere abitudini alimentari sane come strategia chiave per la prevenzione delle malattie croniche.
In Italia, dove la dieta mediterranea è patrimonio UNESCO, aumentare il consumo di frutta e verdura è un passo naturale verso uno stile di vita più sano e longevo.