- Tesla fornisce le batterie Megapack a xAI per il suo supercomputer Colossus
- È un circolo virtuoso: l’energia di Tesla alimenta l’intelligenza artificiale che migliorerà le sue auto
L’ecosistema di Elon Musk inizia a mostrare un’integrazione in cui ogni azienda potenzia le altre, creando un circolo virtuoso che fa decollare diversi settori contemporaneamente. Le megabatterie Tesla ora alimentano il supercomputer Colossus di xAI a Memphis, con 150 megawatt. Inizialmente funzionava con turbine a gas (con molte polemiche e senza autorizzazioni), ma l’uso dei Megapack punta a una transizione verso un modello più sostenibile. È più di una sinergia: Tesla fornisce energia sostenibile che consente a xAI di sviluppare l’IA… che verrà poi integrata nei veicoli Tesla. Il cerchio si chiude.
In cifre
I legami finanziari e tecnici tra le aziende di Musk dimostrano chiaramente che non si tratta di una coincidenza, ma di una strategia, con investimenti che uniscono i destini di queste aziende.
- xAI ha investito 230 milioni di dollari in Megapacks Tesla tra gennaio 2024 e febbraio 2025.
- Colossus dispone di 200.000 GPU NVIDIA H100, con l’obiettivo di arrivare a un milione.
- Una volta completata la fase due alla fine del 2025, il sistema consumerà 300 MW, sufficienti per 300.000 abitazioni.
Punto di svolta. La divisione energetica di Tesla è passata da attività secondaria a elemento chiave nella strategia di Musk per dominare diversi settori. Tesla Energy ha dichiarato un aumento del 156% su base annua nel primo trimestre del 2025, con 10,4 GWh di energia immagazzinata.
Proprio nel momento in cui cresce la necessità di avere un supporto energetico per infrastrutture critiche, come i data center per l’IA.
Tra le righe
Ci sono state voci critiche che hanno messo in discussione l’uso di turbine a gas nel Colossus, ma la progressiva introduzione dei Megapack è una strategia orientata all’autosufficienza energetica e a una minore dipendenza dai combustibili fossili.
Il collegamento Tesla-xAI consente a Musk di ridurre le dipendenze esterne e di risparmiare molto denaro su alcuni componenti. Come con i chip Dojo e le batterie 4680, l’obiettivo è controllare l’intera catena di approvvigionamento. Questa integrazione garantisce indipendenza tecnologica, ma è anche un vantaggio competitivo rispetto ai rivali che dipendono da fornitori esterni.
E ora? Il passo logico successivo è integrare le capacità di IA di xAI direttamente nei prodotti Tesla, chiudendo definitivamente il cerchio. E i chip Dojo potrebbero entrare in produzione di massa entro la fine dell’anno per ridurre la dipendenza da NVIDIA.
Il risultato prevedibile: auto Tesla più intelligenti, sviluppate con gli stessi sistemi di IA alimentati dalle batterie Tesla. Probabilmente questo scenario rappresenterebbe la più grande integrazione verticale tecnologica mai vista finora.