E se in primavera abbandonaste finalmente la vostra birra per un drink benefico e solare? Alexandra Murcier, dietista-nutrizionista, decodifica questa alternativa da seguire da vicino.
Indice
- Un drink naturalmente frizzante e speziato
- Un’alternativa ricca di probiotici
- Ginger beer: chi può consumarla?
Di recente avete provato delle alternative analcoliche senza rimanerne convinti? Se la maggior parte di esse si rivela insipida, un drink sembra tuttavia mantenere le sue promesse. Panoramica dei suoi vantaggi e svantaggi.
Un drink naturalmente frizzante e speziat
Molti utenti di Internet vantano i benefici del ginger beer. Naturalmente frizzante (grazie alla fermentazione) e buono per la digestione, contiene infatti un superalimento – lo zenzero – che regola il livello di zucchero nel sangue e stimola la digestione.
Questa pianta avrebbe anche proprietà ansiolitiche e calmanti, favorendo un sonno di qualità. Infine, lo zenzero tonificherebbe, stimolerebbe e rafforzerebbe l’organismo, offrendo al contempo un gusto intenso, speziato e dissetante ai suoi amanti.
Privo di alcool e additivi, nutriente e spesso non pastorizzato, il ginger beer sembra quindi essere la bevanda primaverile “ideale”. Ma si può bere senza moderazione? Abbiamo posto la domanda ad Alexandra Murcier, dietista-nutrizionista.
Un’alternativa ricca di probiotici
Secondo l’esperta, il ginger beer – composto da acqua gassata, zenzero fresco, zucchero bianco, acidificante e talvolta lievito – rimane “una buona alternativa alle bibite industriali”. Il ginger beer rimane infatti “meno dolce di una bibita classica, soprattutto se la fermentazione è stata completa”.
Ginger beer: chi può consumarlo?
La presenza di zenzero è un vantaggio “per le persone soggette a problemi digestivi (nausea)”, afferma l’esperta. “Inoltre, il carattere fermentato di questa bevanda permette la produzione di probiotici, benefici per il nostro microbiota intestinale. Infine, lo zenzero è noto per le sue proprietà antinfiammatorie naturali”.
L’altro punto a favore di questa bevanda? La sua non pastorizzazione (alcune marche artigianali ne fanno il loro marchio di fabbrica).
“Conserva quindi i microrganismi (probiotici) benefici per la digestione e l’immunità, che sarebbero in gran parte scomparsi con la pastorizzazione”, precisa l’esperta.
D’altra parte, il ginger beer rimane una bevanda “che contiene zucchero, soprattutto se la fermentazione non è completa o se lo zucchero viene aggiunto dopo la fermentazione”.
Attenzione anche alla sua produzione e alla sua corretta conservazione: “se non è stato sottoposto a pastorizzazione, questa bevanda può contenere più facilmente microrganismi patogeni”, avverte l’esperta. Infine, questo drink contiene una piccola quantità di alcol naturale a causa della fermentazione: “non è quindi adatto a bambini, donne incinte o persone che hanno avuto una dipendenza da alcol e che sono in fase di astinenza. Inoltre, non è adatto a persone diabetiche, perché il suo indice glicemico è troppo alto”, conclude la dietista.