Un fossile viene portato alla luce e si scopre che si tratta di uno strano predatore con tre occhi e braccia appuntite vissuto 500 milioni di anni fa

È soprannominato dagli scienziati “falena di mare”. Un team di paleontologi ha portato alla luce nelle Montagne Rocciose della Columbia Britannica i resti fossili di uno strano predatore marino vissuto oltre 500 milioni di anni fa. La creatura, battezzata Mosura fentoni, fa parte dei radiodonti, un gruppo estinto considerato il predecessore degli artropodi moderni, e si distingue per le sue caratteristiche: tre occhi, braccia appuntite e un corpo segmentato ricoperto di branchie. Il ritrovamento è stato effettuato nel giacimento fossile di Burgess Shale, famoso per conservare con eccezionale dettaglio organismi del Cambriano. Qui sono stati recuperati 61 esemplari di Mosura tra il 1975 e il 2022. Lo studio è stato condotto da ricercatori del Manitoba Museum e del Royal Ontario Museum (ROM).

Una “falena di mare” preistorica

Soprannominato dagli scienziati “falena di mare”, Mosura aveva un corpo aerodinamico con pinne lungo i fianchi, simili per dimensioni a un dito indice. Misurava solo pochi centimetri, ma era un predatore agile e visivamente sviluppato. I suoi tre occhi e gli artigli spinosi gli permettevano di individuare e catturare le prede con efficacia.

“Mosura è un eccellente esempio della diversità degli artropodi primitivi”, ha osservato Jean-Bernard Caron, coautore dello studio e curatore di paleontologia degli invertebrati al ROM. ‘Anche oltre 500 milioni di anni fa, questi organismi stavano già sviluppando adattamenti sorprendentemente complessi’.

Una delle caratteristiche più notevoli è la presenza di 16 segmenti corporei posteriori, ciascuno rivestito di branchie, una struttura che ricorda quella di animali attuali come i granchi a ferro di cavallo o le cocciniglie.

Grazie alle condizioni uniche del Burgess Shale, i fossili di Mosura hanno conservato non solo la loro struttura esterna, ma anche la loro anatomia interna. I ricercatori hanno potuto osservare il sistema digestivo, il sistema nervoso, compresi i fasci di nervi collegati agli occhi, e il sistema circolatorio.

“Queste lacune ben conservate ci aiutano a comprendere fossili precedenti la cui interpretazione era stata oggetto di dibattito”, ha spiegato Joe Moysiuk, curatore del Museo del Manitoba e responsabile dello studio. ‘Abbiamo così confermato che questo tipo di sistema circolatorio ha origini molto antiche’, ha concluso.

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