Antica moneta da 5 centesimi venduta per un milione e mezzo di pesos grazie al disegno raffigurante un personaggio dell’Indipendenza

Secondo le informazioni fornite dalla Banca del Messico, questa moneta è stata coniata in ottone, ha un diametro di 20,5 mm e un peso di 4 grammi

Moneta da 5 centesimi venduta a 1,5 milioni di pesos: il valore reale è solo 75 centesimi

Nonostante il suo valore su Mercado Libre, Numista sottolinea che questa moneta non costa più di 75 centesimi di euro.

I prezzi a cui vengono commercializzate le monete antiche possono sembrare eccessivi per chi non è esperto di numismatica, ne è prova il costo a cui viene commercializzata su Mercado Libre una moneta da 5 centesimi con l’immagine di Josefa Ortiz de Dominguez, personaggio chiave per il raggiungimento dell’indipendenza del Paese. Su tale piattaforma è possibile acquistare un esemplare di questa moneta per un milione e mezzo di pesos.

Secondo i dati della Banca del Messico, la moneta da 5 centesimi con l’immagine di “La Corregidora”, come era conosciuta Ortiz de Dominguez, è stata coniata in ottone, con un diametro di 20,5 mm e un peso di 4 grammi. Il suo design è semplice ma accattivante: sul retro appare il suo ritratto insieme alla scritta “CINCO CENTAVOS” e l’anno di conio. Sull’altro lato è raffigurato lo stemma nazionale del Messico, con l’aquila che divora il serpente su un cactus.

Sebbene non fosse un’edizione commemorativa, il ruolo di Josefa Ortiz de Dominguez nella storia, insieme al fatto che la moneta è stata dismessa dalla circolazione, sono motivi per cui i collezionisti attribuiscono un valore monetario esorbitante a questo esemplare. Secondo Numista, una delle principali piattaforme utilizzate dai collezionisti per imparare, scambiare e condividere informazioni sulla numismatica, il prezzo massimo di questo esemplare è di 75 centesimi di euro, ovvero circa 16,82 pesos messicani.

Chi era Josefa Ortiz de Dominguez?

Josefa Ortiz de Domínguez nacque l’8 settembre 1768 nella città di Valladolid, oggi Morelia, Michoacán. Dopo la morte della madre, sua zia María, che risiedeva a Città del Messico, si prese cura di lei e la iscrisse al Colegio de San Ignacio de Loyola, destinato alle figlie di famiglie provenienti da quella provincia spagnola, alle bambine orfane e alle donne vedove.

In tale istituto l’istruzione era moderna e tra le materie principali figuravano lettura, scrittura, musica, poesia, dottrina e lavori manuali, tra le altre, con un carattere laico e mercantile. Il collegio le cambiò la vita, poiché lì conobbe Miguel Domínguez, un prestigioso avvocato e uno dei benefattori del Patronato. Colpito dalla sua intelligenza, lui la prese sotto la sua protezione all’età di 17 anni e i due mantennero un rapporto molto stretto. Quando rimase incinta, Josefa dovette abbandonare gli studi.

Il Corregidor e Josefa erano molto rispettati sia per la buona amministrazione di lui, sia per le opere di carità e assistenza di lei. Il suo impegno per la giustizia e l’uguaglianza di classe era fermo e per questo organizzava nella sua casa le cosiddette tertulias literarias, che però erano solo una copertura per le cospirazioni di cui facevano parte Miguel Hidalgo y Costilla, Ignacio Allende e Juan Aldama, tra gli altri, che pensavano di approfittare dell’invasione francese della Spagna per proclamare l’indipendenza della Nuova Spagna.

I piani di Josefa e dei suoi compagni furono rivelati, per cui il parroco di Dolores decise che la rivolta prevista per ottobre fosse anticipata alla mattina del 16 settembre, dando così inizio a un lungo e doloroso processo di emancipazione che avrebbe portato all’indipendenza solo nel 1821.

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