Con dichiarazioni così accese, il filantropo miliardario sembra voler porre fine all’umanità, ma la sua visione va ben oltre quando sottolinea l’enorme importanza dell’intelligenza artificiale. Filantropo, miliardario, esperto di tecnologia, Bill Gates è probabilmente una delle figure più interessanti del momento. Ovviamente ci sono luci e ombre nella sua figura, poiché è molto difficile da indagare e tende ad essere piuttosto opaco quando si tratta della sua vita privata. Almeno se non è lui a controllarla. Recentemente ha pubblicato un libro sulla sua giovinezza, il periodo che lo ha plasmato come essere umano, e questo è stato davvero prezioso per scoprire di più sulla sua figura. Dai suoi esperimenti con la droga alla fondazione della Microsoft. Ora ha parlato del fatto che non saremo necessari come esseri umani quando le macchine prenderanno il controllo dell’attività produttiva. Ed è una situazione a dir poco scomoda.
La distruzione dell’essere umano nel lavoro
Tre mesi fa Bill Gates è stato ospite del programma di Jimmy Fallon, uno dei late night show di maggior successo negli Stati Uniti. Era lì, in particolare, per pubblicizzare il suo nuovo libro autobiografico, in cui spiega come il giovane Bill Gates ha iniziato a svilupparsi e a creare quella che sarebbe poi diventata una delle più grandi aziende del mondo. Tuttavia, hanno finito per parlare di IA, come non poteva essere altrimenti.
È allora che arriva il momento chiave e Jimmy Fallon chiede a Bill Gates: “Avremo ancora bisogno degli esseri umani?”, al che il filantropo risponde: “Non saremo necessari per la maggior parte delle cose”. A questo punto, il comico e presentatore non può fare altro che ridere e mostrare un’espressione di evidente sorpresa, scherzando sul fatto che ci sarà ancora bisogno delle persone, ad esempio per “presentare un programma”, cosa che fa ridere lo stesso Gates.
Da quel momento, inizia a spiegare perché non saremo necessari e ribadisce che in alcune cose lo saremo. Soprattutto in quelle cose in cui il fattore umano è fondamentale: “Non vorremo vedere un robot giocare a baseball”, spiegava, mentre avanzava l’idea che la specificità dell’essere umano per determinate cose è fondamentale per poter godere di determinati contenuti.
Quelli più orientati al tempo libero, come lo sport o, forse, la musica, saranno raramente sostituiti dalle macchine. Mentre i lavori più meccanici o che non richiedono un fattore così umano scompariranno fino a quando l’essere umano non sarà più necessario. Bill Gates vuole quindi porre fine all’umanità? No, ma è vero che i suoi investimenti nell’IA e quelli della sua ex azienda, Microsoft, lo hanno posto in una posizione piuttosto chiara per sostenere l’IA come tecnologia del futuro.
In ogni caso, se l’essere umano non sarà più necessario, a cosa si dedicherà? Questo è uno dei grandi interrogativi che sorgono a seguito di ciò. In una visione utopica della questione, ci dedicheremo al tempo libero, ma molti sottolineano che l’IA favorirà solo la concentrazione del capitale in poche mani, impoverendo la grande maggioranza.