Anche MrBeast ha aderito alla tendenza del turismo d’avventura. L’impatto ecologico può essere molto elevato. MrBeast è lo youtuber più importante e seguito al mondo, e praticamente qualsiasi idea abbia per generare contenuti sul suo canale diventa virale. Concorsi milionari, sfide spettacolari, iniziative filantropiche… e ora anche il turismo d’avventura. Una delle sue ultime imprese è stata quella di trascorrere cento ore in un antico tempio Maya risalente a duemila anni fa. È un’idea con un lato oscuro piuttosto singolare.
Una notte nel tempio
Nel video possiamo vedere MrBeast vagare all’interno di diverse piramidi Maya, tra cui Chichén Itzá. Accompagnato da una guida locale, il che rafforza il carattere promozionale per il potente business del turismo in Messico, dorme nella giungla e può toccare le maschere funerarie dei re sepolti nella zona. Un privilegio che non è alla portata di tutti i turisti.
Una superstar. Con quasi 400 milioni di follower e oltre 82 miliardi di visualizzazioni, nessuno dubita che MrBeast sia il youtuber più importante al mondo. La media di visualizzazioni per video sul suo canale è di circa 100 milioni, anche se molti superano già i 200. I ricavi del suo canale possono superare i quattro milioni di dollari, senza contare sponsorizzazioni e accordi. Un vero e proprio icona della piattaforma, responsabile in larga misura della spettacolarizzazione degli influencer: sempre alla ricerca della sfida più estrema, dell’immagine più scioccante e del viaggio più inaspettato.
La spettacolarizzazione di YouTube
Questa spettacolarizzazione dei contenuti è evidente nei titoli dei suoi ultimi video: “Rischieresti di annegare per 500.000 dollari?”, “Sono sopravvissuto 7 giorni in una città abbandonata”, “Sono sopravvissuto ai 5 luoghi più mortali della Terra”… Si tratta di una radicalizzazione dei contenuti che non riguarda solo i temi trattati, ma anche l’aspetto visivo: montaggi frenetici, molto rumore e urla, molte corse, una dinamica che stordisce e mantiene la dopamina dello spettatore alle stelle.
Turismo estremo. MrBeast sfrutta una nuova forma di turismo telematico che sta conquistando milioni di spettatori, rendendo questi viaggi in luoghi remoti, spesso con una narrazione avventurosa: questi viaggi sono spesso legati a sfide o prove estreme e hanno trasformato il turismo in un’esperienza che può essere consumata digitalmente. Ad esempio, qualche mese fa abbiamo parlato di Fabio Belnome e del suo viaggio in Giappone a bordo di una Fiat del 1998. Ma ce ne sono molti altri sui diversi social network: l’alpinista @nimsdai, l’esploratore urbano @shieyfreedom o il viaggiatore in paesi ad alto rischio @drew_binsky. Grazie a loro, l’hashtag #TikTokTravel, ad esempio, conta oltre 23 miliardi di visualizzazioni.
Il lato oscuro. Tuttavia, c’è un lato oscuro in video come quello di MrBeast: grazie a video come questo, il turismo ha preso piede in zone del Messico come la penisola dello Yucatán, dove si trova una delle piramidi Maya più importanti, Chichén Itzá. Nel, il Ministero del Turismo dello Yucatán ha riferito di aspettarsi l’arrivo di 6,7 milioni di turisti, più del doppio di quelli arrivati nell’ultimo anno pre-pandemia. Si tratta di una zona in cui il turismo fornisce il 90% delle entrate.
Il controverso Tren Maya
Per promuovere e facilitare il turismo stanno nascendo progetti come il Tren Maya, un mezzo di trasporto che attraverserà zone importanti dell’area maya, con particolare attenzione al turismo, collegando aeroporti in un raggio di 1500 chilometri. Ma le autorità sono preoccupate per l’impatto ambientale del faraonico progetto di López Obrador. Ad esempio, i lavori nella zona della Riviera Maya, una delle più frequentate dai turisti, sono stati sospesi. L’impatto è stato più che studiato per quanto riguarda le grotte, i templi e altre zone protette, e anche l’Unesco è intervenuta.
La doppia strada. Il Messico si trova quindi di fronte a un dilemma: il contenuto di MrBeast è sponsorizzato, come affermato nei crediti del video, dal Ministero del Turismo del Messico, in collaborazione con istituzioni come l’Istituto Nazionale di Antropologia e Storia.
Ma allo stesso tempo, il turismo di massa sta erodendo tesori archeologici come questi templi, in un dilemma di cui forse i grandi youtuber di viaggi e avventura dovranno iniziare a farsi responsabili in futuro.