“Oltre il sesto senso: scopri i segreti psicologici per identificare una ‘persona cattiva’ in soli 5 minuti. Sicuramente ti sarà capitato di incontrare qualcuno e di pensare “questa persona mi dà una brutta sensazione”. Gli esperti in psicologia suggeriscono che, oltre ad avere un sesto senso, le persone possono capire se qualcuno è cattivo prestando sufficiente attenzione al comportamento di quella persona. Infatti, ci sono azioni che, anche se sembrano buone, in realtà possono nascondere intenzioni nascoste, che è meglio riconoscere immediatamente.
In soli 5 minuti, ecco come capire se una persona è cattiva, secondo la psicologia
Secondo gli esperti di psicologia, bastano 5 minuti per capire se una persona è cattiva, prestando attenzione al suo comportamento e al suo atteggiamento durante una conversazione.
I segnali più frequenti che tradiscono una persona cattiva sono:
- Eccessivo fascino o love boombing. Cercare di piacere troppo e troppo in fretta, con complimenti ed eccessiva attenzione, può essere una tattica manipolatoria per guadagnare fiducia, un tratto comune nelle persone con tratti narcisistici o controllanti.
- Contraddizioni nel discorso. Le persone le cui azioni non corrispondono alle loro parole di solito nascondono qualcosa. Ad esempio, se qualcuno ti dice che odia le bugie, ma evita di rispondere a una semplice domanda o cambia argomento, sicuramente nasconde qualcosa.
- Linguaggio del corpo. Il nostro corpo non rivela solo quando siamo innamorati o nervosi. Imparare a leggerlo può anche salvarci dall’entrare in relazione con qualcuno autoritario o poco empatico. Se la persona che hai appena conosciuto invade con naturalezza lo spazio personale degli altri, ha un tono autoritario quando parla, evita il contatto visivo o mostra una postura rigida e fredda, fai attenzione.
Prestare attenzione a questi piccoli dettagli rivelati dal linguaggio del corpo fin dall’inizio può aiutarti a capire meglio quali possono essere le intenzioni di una persona e a determinare se vuoi relazionarti con lei o meno.
