Confermato: la normativa europea obbligherà i marchi a riparare gratuitamente i tuoi elettrodomestici in questi casi

I tempi sono cambiati e anche le normative si evolvono. La necessità di affrontare le sfide legate all’ambiente, all’uso eccessivo delle risorse naturali e all’obsolescenza programmata ha portato a una revisione delle leggi sia a livello europeo che nazionale. Tra le nuove misure introdotte, spicca quella che obbliga i produttori di elettrodomestici e dispositivi elettronici (ad esempio telefoni cellulari e computer) a garantire la riparazione dei loro prodotti prima della scadenza della garanzia.

L’obiettivo della normativa

La normativa, gestita dal Ministero del Consumo e dal Ministero della Transizione Ecologica, fa parte di una strategia volta a promuovere la sostenibilità e l’economia circolare. L’obiettivo è ridurre la quantità di rifiuti elettronici e la dipendenza da materiali essenziali come litio, rame e nichel, fondamentali nella produzione di dispositivi elettronici.

Con questa politica, il governo cerca di promuovere un modello di consumo più sostenibile in cui la riparazione dei prodotti abbia la priorità rispetto all’acquisto di nuovi. Con la proposta europea del “diritto alla riparazione” si cerca di prolungare la vita utile dei dispositivi e di promuovere una concorrenza più equa nel mondo delle riparazioni.

Oltre a dare priorità alla riparazione rispetto alla sostituzione, si cerca di ottimizzare l’uso delle risorse naturali e di rafforzare le politiche ambientali in un contesto in cui l’idea di lotta contro il cambiamento climatico e di gestione dei rifiuti è sempre più chiara.

Tra le misure previste c’è la creazione di un fondo destinato a finanziare la riparazione di prodotti ancora riparabili, che sarà finanziato dagli stessi produttori. L’idea alla base di questa azione è che il costo della riparazione sia più accessibile per i consumatori.

I vantaggi della riparazione rispetto alla sostituzione

Una delle chiavi di volta di questa legge è il “diritto alla riparazione”, una normativa approvata dal Consiglio europeo nel 2024 e che dovrà essere recepita a livello nazionale nel 2026. Oltre a ridurre i rifiuti elettrici, questo diritto mira ad allungare la vita utile dei prodotti, riducendo la necessità di acquistare altri dispositivi con la stessa frequenza.

Una volta consolidata la media, i consumatori potranno portare i loro elettrodomestici e dispositivi elettronici a centri di riparazione indipendenti o direttamente a quelli dei produttori.

Tra i principali vantaggi troviamo:

  • Possibilità di riparare i prodotti a prezzi accessibili anche dopo la scadenza della garanzia.
  • I produttori sono obbligati per legge a offrire sia pezzi originali che generici, nonché a fornire strumenti e manuali di riparazione a tecnici indipendenti, il che consentirà ai consumatori di scegliere liberamente dove riparare i loro prodotti. Questo promuove la concorrenza e la riduzione dei costi.
  • Impatto positivo sull’ambiente.
  • Aumenta la trasparenza in termini di costi e condizioni di riparazione, poiché le aziende devono fornire informazioni chiare e accessibili sui prezzi e sui termini del servizio.

I prodotti che saranno soggetti a questo regolamento

La legge sul “diritto alla riparazione” riguarderà una vasta gamma di prodotti. Si stima che riguardi circa 30 tipi di apparecchi, il che la rende una delle iniziative più ambiziose in termini di sostenibilità e protezione dei consumatori. In base a tale legge, sarà possibile riparare dagli elettrodomestici (frigoriferi, lavatrici, aspirapolvere…) ai dispositivi elettronici (cellulari, tablet, computer…).

I produttori devono garantire la disponibilità dei pezzi di ricambio per un periodo di tempo prolungato, anche dopo che il modello non è più in produzione.

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