C’è stato un momento nella grande manifestazione di ieri che ha tangibilmente mostrato la sua forza e il suo nodo.
È stato quando il corteo ha fatto il lungo giro di Largo Garibaldi ed è tornato verso Piazza Grande.
Il traffico da tempo bloccato su Viale Martiri è impazzito. I clacson hanno iniziato a suonare, ininterrottamente e insensatamente per esprimere la rabbia delle auto bloccate, imbottigliate, tenute ferme, ma tutte con il motore acceso e il clacson in funzione.
Lo scontro tra i due mondi è stato così evidente.
Il corteo con i cartelli, i bambini, i cani e le biciclette ha tenuto fermo per un momento il mondo delle auto e la sua rabbia è esplosa.
Non a caso, proprio CONTRO quel corteo.
C’è molto da fare, cari amici dell’ambiente, perché abbiamo contro una bella fetta di umanità. Quindi le mezze misure non servono. Le mezze misure (e anche meno) di alcuni che hanno forti leve in mano e non le usano. Alcuni che ieri erano nel corteo e dicevano di essere lì a difendere il pianeta per i loro figli. Ma non è vero. Perché non hanno capito e non vogliono capire che la situazione richiede misure straordinarie, perché c’è una bella fetta di umanità che il pianeta lo vuole distruggere. E bisogna con ogni mezzo fermarla. Anche se protestano, anche se impazziscono pestando sul clacson, anche se ti votano contro.
Tanto ti voterebbero contro comunque.