Dopo 40 anni di insuccessi, un’intelligenza artificiale ha appena realizzato un sogno infantile: comprendere il linguaggio dei delfini

Notizie JVTechDopo 40 anni di insuccessi, un’intelligenza artificiale ha appena realizzato un sogno infantile: comprendere il linguaggio dei delfini. Responsabile del reparto smartphone, tablet e smartwatch di JVTECH, adoro scoprire nuove funzionalità più o meno utili e scrivere articoli al riguardo. Da quasi 40 anni, un gruppo di ricercatori lavora per abbattere le barriere tra il linguaggio degli esseri umani e quello… degli animali marini. Cosa che ora è possibile grazie all’IA di Google nel caso dei delfini.

Il linguaggio dei delfini sta per essere tradotto?

Da molto tempo ormai, scienziati e biologi marini sognano di svelare i segreti del linguaggio dei delfini. Questi mammiferi marini, noti per la loro eccezionale intelligenza e le loro elaborate interazioni sociali, ci affascinano.Emettono una varietà di suoni complessi, tra cui fischi e clic, utilizzati per l’ecolocalizzazione e la comunicazione all’interno del loro gruppo.

Il Wild Dolphin Project (WDP) si impegna dal 1985 per cercare di comprendere i delfini. Condotto dalla biologa marina Denise Herzing, il WDP è diventato il più lungo progetto di ricerca subacquea mai realizzato, dedicando quasi quarant’anni all’osservazione dei delfini maculati dell’Atlantico, nelle acque cristalline delle Bahamas. Grazie a un metodo non invasivo, ovvero “nel loro mondo, alle loro condizioni”, i ricercatori hanno progressivamente costituito un database unico, che combina registrazioni audio, video e annotazioni comportamentali.

Gli scienziati si assicurano poi di collegare queste registrazioni a comportamenti specifici. Tra i suoni analizzati si trovano i “fischi distintivi” che i delfini utilizzano come nomi propri, i clic ad alta frequenza, tipici dell’ecolocalizzazione, o ancora gli impulsi a raffica spesso emessi in contesti di aggressività o gioco. Questi elementi sembravano strutturare una forma di linguaggio, ma la loro complessità sfuggiva ancora a qualsiasi tentativo di traduzione coerente.

E ora, l’intelligenza artificiale segna una vera e propria svolta in questi studi. In collaborazione con Google, i ricercatori sono stati in grado di sviluppare un modello linguistico che non solo permette di tradurre il linguaggio dei delfini, ma anche di comunicare con loro: il Dolphin Gemma.

DolphinGemma, la voce algoritmica dei delfini

In collaborazione con Georgia Tech e il Wild Dolphin Project, l’azienda di Mountain View ha presentato DolphinGemma, un modello di intelligenza artificiale ispirato ai grandi modelli linguistici come Gemini. In parole povere, DolphinGemma applica all’universo acustico dei delfini gli stessi principi che regolano i nostri chatbot testuali. L’obiettivo è identificare, strutturare e prevedere le sequenze sonore di questi mammiferi con la precisione di un interprete virtuale.

Il modello, con 400 milioni di parametri, è addestrato utilizzando i vasti archivi del WDP. Utilizza SoundStream, una tecnologia di Google ottimizzata per codificare segnali audio complessi, al fine di trasformare le vocalizzazioni dei delfini in unità interpretabili. Queste unità vengono poi elaborate come una frase in linguaggio umano: il modello analizza la sequenza e prevede ciò che viene dopo. Un clic, un fischio, una raffica? Come un modello linguistico, DolphinGemma anticipa i suoni in base al contesto acustico e comportamentale.

Questo sistema è attualmente in fase di implementazione nella sua prima versione sul campo, integrato direttamente negli smartphone Pixel utilizzati dai ricercatori. Il Pixel 9, l’ultimo modello, consente la registrazione, l’analisi in tempo reale, la sintesi sonora e l’interazione vocale, il tutto sott’acqua grazie a un sistema di conduzione ossea.

Ma l’obiettivo non è solo quello di decodificare. L’idea è anche quella di creare una grammatica comune, un linguaggio condiviso tra esseri umani e delfini. Grazie al sistema CHAT, fischi sintetici sono associati a oggetti apprezzati dai delfini, come alghe, foulard o palline. Se un delfino emette un fischio corrispondente, il sistema informa il ricercatore in tempo reale tramite un feedback uditivo. In cambio, l’oggetto viene presentato al delfino. Si crea così un circolo virtuoso che getta le basi per un vero e proprio lessico interspecifico.

DolphinGemma non sarà riservato a questo unico progetto. Google prevede di pubblicare questo modello in open source già quest’estate, in modo che altri team di ricerca specializzati in altre specie di cetacei, come i delfini tursiopi o i delfini dal lungo becco, possano adattarlo al proprio corpus acustico.

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