Rivediamo cosa dice la legge sulla registrazione delle chiamate. Anni fa, i cellulari Android includevano di default una funzione per registrare le chiamate con un solo tocco. È passato molto tempo, perché stiamo parlando dell’epoca di Android 5 Lollipop. A poco a poco è scomparsa e ora è possibile farlo solo tramite alcune applicazioni di registrazione delle chiamate (e in molti casi non funzionano nemmeno bene). Il nocciolo della questione risiede nella legalità. E sebbene si sia discusso molto sulla legalità o meno della registrazione delle chiamate telefoniche, l’unica cosa chiara è che in Europa i cellulari non lo consentono, al punto che Google ha eliminato queste app dal suo store. Anche le più famose, come CallApp, hanno disabilitato questa funzione e sono riuscite a sopravvivere grazie al loro modo particolare di aiutarci a combattere lo SPAM telefonico.
Registrare le telefonate in Italia: cosa dice la legge su privacy e segretezza
Per capire se è legale registrare una conversazione telefonica in Italia, bisogna fare riferimento a due normative fondamentali:
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Il GDPR (Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati dell’UE)
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Il Codice della Privacy italiano (D.Lgs. 196/2003, aggiornato con il D.Lgs. 101/2018)
Queste stesse leggi ci proteggono dal trattamento illecito dei nostri dati personali e ci danno diritto, tra l’altro, a richiederne la cancellazione dai database delle aziende.
Le registrazioni vocali sono dati personali
Le conversazioni registrate sono considerate “dati personali” ai sensi del GDPR e del Codice Privacy, ma sono ammesse eccezioni come il consenso esplicito (es. avviso nei call center), l’adempimento di obblighi legali (es. indagini), l’esecuzione di un contratto (es. operazioni bancarie) o la tutela di un interesse vitale.
Cosa dice la Costituzione italiana?
L’articolo 15 della Costituzione tutela espressamente la segretezza delle comunicazioni, stabilendo che:
“La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili. La loro limitazione può avvenire solo per atto motivato dell’autorità giudiziaria.”
Registrare di nascosto una conversazione altrui (senza essere parte in causa) può configurare:
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Violazione della privacy (art. 167 Codice Privacy)
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Illecito penale (art. 617 c.p., “Intercettazioni illecite”), con pene fino a 4 anni di reclusione
E in Europa?
Il GDPR armonizza le norme, ma ogni Paese ha specificità:
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Germania: consenso obbligatorio di tutti i partecipanti (Strafgesetzbuch § 201)
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Francia: eccezioni per prove in ambito lavorativo (Code du travail L.1221-4)
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Italia: una delle legislazioni più rigorose, con pene severe per le registrazioni non autorizzate
Perché gli smartphone non hanno registratori nativi?
La scelta di Apple e Android di non includere funzioni di registrazione predefinite non è casuale: evita potenziali usi illeciti, semplificando la compliance con normative stringenti come quelle italiane.