Il colore giallastro antiestetico della plastica domestica, che non scompare nemmeno pulendola a fondo, può essere eliminato con un semplice trucco che richiede pochissimo tempo. Te lo spieghiamo. La plastica tende ad assumere una tonalità giallastra con il passare del tempo, che la fa sembrare vecchia e trasandata. Sicuramente vi sarà capitato: quell’interruttore o il pannello di controllo dell’aria condizionata che all’inizio era di un bianco immacolato, dopo un po’ di tempo (e per quanto lo si pulisca) è diventato giallo e, anche se funziona ancora bene, sembra che sia da sostituire. A me è successo e vi assicuro che, anche se lo strofinavo con forza e molto spesso, non c’era modo di togliere quell’antiestetico colore giallastro. Fino ad ora. Ho scoperto il modo (molto semplice) per far tornare la plastica bianca come il primo giorno. Prendete nota!
Perché la plastica ingiallisce?
Con il passare del tempo, la plastica di molti degli oggetti che abbiamo in casa può perdere la sua lucentezza e assumere una tonalità giallastra. Interruttori, quadri elettrici, piccoli elettrodomestici… tutti possono finire per sembrare vecchi e trascurati. E nella maggior parte dei casi non è perché sono sporchi. Questa tonalità giallastra è dovuta a fattori quali:
- La luce ultravioletta: i raggi UV rompono i legami chimici all’interno delle catene polimeriche della plastica e ne provocano lo scolorimento. Questo fenomeno è noto come fotodegradazione.
- Il calore: provoca reazioni chimiche come l’ossidazione e accelera la degradazione della plastica. Inoltre, l’ossigeno presente nell’aria, combinato con il calore, genera un processo di ossidazione che altera la struttura della plastica e ne favorisce lo scolorimento.
- La qualità della plastica: è un fattore determinante. Le plastiche di buona qualità (prodotte senza impurità o determinati additivi) si degradano più lentamente.
- L’esposizione a determinati prodotti: il cloro o l’ammoniaca possono alterare l’aspetto della plastica.
- Lo sporco: l’accumulo di polvere, il fumo di tabacco o il grasso possono aderire alla plastica e contribuire al suo aspetto giallastro.
Ora che conosci i fattori che causano l’ingiallimento della plastica, sarà più facile prevenirne alcuni, ma cosa succede con la plastica che è già gialla? Vediamo come risolvere il problema.
Come recuperare il colore bianco della plastica
Sul profilo Instagram di Alejandra Pez (@alepez) ho trovato il trucco definitivo per recuperare il bianco originale della plastica. Si tratta di applicare, con l’aiuto di un pennello, un po’ di acqua ossigenata in crema (a una concentrazione di 40 volumi) su tutta la superficie da sbiancare e coprirla con della pellicola per circa 24 ore affinché faccia effetto. Trascorso questo tempo, rimuovere la crema con un panno umido.
Ovviamente, usare l’acqua ossigenata liquida (come siamo abituati a trovarla) su questi plastici è complicato, perché gocciolerà ed evaporerà prima di ottenere l’effetto desiderato. Ecco perché bisogna usarla in crema. Ma non preoccuparti, la puoi trovare facilmente nei negozi specializzati in prodotti per capelli (poiché è quella usata per decolorare i capelli) e in alcune farmacie o supermercati.
Tuttavia, “a seconda di quanto è ingiallito, dovrai ripetere il processo più volte”, precisa.
Ricorda, prima di applicare la crema, pulire bene la superficie in modo che non ci siano residui di sporco. Inoltre, devi prestare molta attenzione quando maneggi l’acqua ossigenata in crema perché è un prodotto abrasivo. Indossa sempre dei guanti ed evita di toccare la pelle, i capelli o qualsiasi altra superficie, materiale o tessuto.
Il potere dell’acqua ossigenata
L’acqua ossigenata (perossido di idrogeno) in crema provoca una reazione chimica nella plastica che inverte l’effetto di fotoossidazione causato dai raggi UV o dal calore.
Quando si applica la crema, l’acqua ossigenata si decompone in particelle chiamate radicali idrossilici, altamente reattivi che ossidano le molecole gialle che si sono formate sulla plastica a causa della degradazione e ne neutralizzano il colore.
Per una maggiore efficacia, è consigliabile esporre la crema a base di acqua ossigenata alla luce UV mentre è applicata sulla plastica, in modo da accelerarne la decomposizione in radicali idrossilici. Ironia della sorte, proprio la luce solare che contribuisce all’ingiallimento della plastica è fondamentale per invertire il processo.
Altri usi domestici dell’acqua ossigenata
L’acqua ossigenata o perossido di idrogeno può essere utilizzata anche per altri scopi domestici (oltre che per disinfettare le ferite, che è sicuramente il motivo per cui la avete in casa):
- Sterilizzazione delle superfici: il perossido di idrogeno è un detergente efficace utilizzato per disinfettare le superfici grazie alla sua capacità di uccidere batteri, virus e altri microrganismi.
- Decolorazione dei capelli: il perossido di idrogeno è un potente agente sbiancante utilizzato per schiarire i capelli. Inoltre, è utilizzato in alcune tinture e prodotti per la permanente o la lisciatura dei capelli e in altri prodotti di bellezza.
- Per rimuovere macchie dai vestiti, dai materassi o da altri tessuti. Può anche essere utilizzato per eliminare il tono grigiastro o giallastro dai capi bianchi.
- Per la disinfezione di frutta e verdura è necessario utilizzare una concentrazione molto bassa (massimo al 3%), diluirla in abbondante acqua e quindi risciacquare bene gli alimenti prima di consumarli o cucinarli.
- Per eliminare e controllare i parassiti nelle piante dell’orto e del giardino. Il perossido di idrogeno si decompone in acqua e ossigeno, il che lo rende un’alternativa più ecologica rispetto ad altri pesticidi. Puoi usarlo in un nebulizzatore a una concentrazione inferiore al 3% e ben diluito in acqua.
- Per eliminare l’odore di urina dei gatti, l’acqua ossigenata è un vero toccasana, soprattutto se combinata con il bicarbonato di sodio.