«Il nostro pianeta finirà ridotto in cenere»: Elon Musk spiega perché è urgente colonizzare Marte

L’umanità è in pericolo. Elon Musk lo ripete continuamente. Ma lui ha la soluzione: colonizzare il pianeta Marte. Cerchiamo di distinguere il vero dal falso nel suo discorso. Elon Musk vuole portare gli esseri umani su Marte. Il miliardario proprietario della SpaceX ha già fissato un calendario. I primi Starship partiranno alla volta del Pianeta Rosso alla fine di questo decennio, seguiti da missioni con equipaggio umano entro il 2031. Perché tanta fretta? «Per offrire all’umanità una sorta di assicurazione sulla vita collettiva», ha ribadito Elon Musk la scorsa settimana durante un’intervista su Fox News.

«La vita sarà distrutta dal Sole»

Prima di giocare ancora una volta con le nostre paure. «Alla fine, tutta la vita sulla Terra sarà distrutta dal Sole. Il nostro pianeta finirà ridotto in cenere. Per evitare il peggio, dobbiamo diventare una civiltà multiplanetaria. Iniziando con la creazione di città autonome su Marte. La strada sarà lunga, quindi dobbiamo iniziare subito».

Ma di cosa sta parlando? Questa volta non si tratta della minaccia di una terza guerra mondiale. E, conoscendolo un po’, avrete capito che non si riferisce nemmeno al riscaldamento globale antropogenico che minaccia ormai la nostra esistenza a breve, medio e lungo termine. E nemmeno di un asteroide che potrebbe incrociare la traiettoria della Terra e segnare la fine dell’umanità. Ciò a cui Elon Musk allude è tutt’altro. Qualcosa che, come confermano i modelli scientifici, accadrà inevitabilmente. La morte del nostro Sole.

Gli astronomi ci dicono che con l’avanzare dell’età, la nostra Stella diventerà più luminosa e sempre più calda. Abbastanza da far salire le temperature sulla Terra e rendere irrespirabile la nostra atmosfera. E alla fine forse persino polverizzare il nostro Pianeta nel momento in cui il Sole si trasformerà in una gigante rossa, ma i ricercatori non ne sono più del tutto sicuri. Nel frattempo, il pianeta Marte diventerà, infatti, un luogo più piacevole in cui vivere.

Distogliere l’attenzione dai pericoli immediati

Solo per un po’, però. Perché anche Marte potrebbe essere distrutta. O comunque resa invivibile in questo scenario che non si verificherà prima di diverse centinaia di milioni di anni. Non meno di cinque miliardi, addirittura, per la scena finale.

Mentre la “nostra casa” brucia sotto l’effetto delle nostre massicce emissioni di gas serra e una nuova estinzione di massa causata dalle nostre attività è già iniziata, l’opinione più diffusa tra gli scienziati rimane che mantenere oggi l’abitabilità della Terra potrebbe essere la migliore assicurazione sulla vita per la nostra umanità. Quella che le consentirà di prepararsi nel modo più sereno possibile al tragico destino del suo Sole tra un miliardo di anni.

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