L’elettrodomestico da cucina che consuma 10 volte più energia di un frigorifero

Alcuni elettrodomestici consumano più energia perché funzionano con meccanismi che richiedono una maggiore quantità di elettricità. Gli apparecchi elettrici sono diventati strumenti indispensabili per le attività quotidiane in casa. Tuttavia, uno dei principali problemi che generano è il consumo di energia, soprattutto quando vengono utilizzati frequentemente o se non si adottano buone abitudini di utilizzo. È importante sottolineare che non tutti gli elettrodomestici hanno lo stesso livello di consumo energetico. Alcuni sono più efficienti di altri, quindi è essenziale valutare diverse caratteristiche al momento dell’acquisto di un nuovo dispositivo. In questo modo, è possibile evitare problemi di consumo eccessivo a lungo termine, oltre a identificare i momenti meno adatti per utilizzarli.

Attenzione al forno elettrico: ecco quanto incide sulla bolletta e come usarlo in modo efficiente

Il portale specializzato Renewable Energy World spiega che gli apparecchi che consumano più energia sono gli scaldabagni, i frigoriferi, le asciugatrici, gli apparecchi di intrattenimento, i computer e i ventilatori. Per quanto riguarda gli elettrodomestici da cucina, si stima che possano rappresentare fino all’1,3% del consumo energetico totale. Sebbene questa percentuale possa sembrare bassa a prima vista, in realtà ha un impatto considerevole sulla bolletta dell’elettricità se non si prendono le precauzioni adeguate.

In questo contesto, negli ultimi anni ha guadagnato popolarità un apparecchio che si distingue per la sua capacità di preparare i cibi in modo rapido e mantenendone il sapore: il forno elettrico. A differenza dei forni a gas, i forni elettrici utilizzano il calore generato da resistenze elettriche per riscaldare l’aria all’interno del forno, che a sua volta cuoce i cibi.

Il consumo energetico dei forni elettrici dipende da diversi fattori, come la potenza dell’apparecchio, il tempo di utilizzo e la temperatura di cottura degli alimenti. La potenza di questi forni è misurata in watt (W) o kilowatt (kW) e, in generale, varia tra 1.000 W e 5.000 W (da 1 kW a 5 kW).

Pertanto, in media, un forno elettrico può consumare tra 1.500 e 3.000 kWh all’ora di funzionamento, a seconda delle dimensioni e della temperatura di esercizio. Tuttavia, i modelli più moderni sono solitamente dotati di sistemi di isolamento e controllo più efficienti, che contribuiscono a ridurre il consumo mantenendo il calore in modo più efficace. Ciononostante, un uso prolungato e a temperature elevate può aumentare significativamente la bolletta dell’elettricità, pertanto si consiglia di utilizzarli in modo efficiente e di sfruttarne al massimo la capacità.

Facendo un confronto, il consumo di un frigorifero può essere inferiore. Tuttavia, questo dato dipende anche da fattori quali le dimensioni, l’efficienza e la frequenza di utilizzo dell’elettrodomestico. In media, un frigorifero può consumare tra 100 e 200 kWh al mese.

Sebbene i forni possano generare un notevole consumo energetico, esistono diverse strategie per ottimizzarne l’uso e ridurne il consumo. Ad esempio, non è necessario preriscaldarli per lunghi periodi; 10-15 minuti sono sufficienti per introdurre gli alimenti. Inoltre, se l’apparecchio è ben isolato, è possibile spegnerlo 5-10 minuti prima della fine della cottura e sfruttare il calore residuo.

Cucinare a temperature più basse, quando possibile, aiuta anche a ridurre il consumo di elettricità. I forni a convezione, distribuendo il calore in modo più efficiente, possono ridurre il tempo di cottura e, di conseguenza, il consumo energetico.

Infine, mantenere pulito il forno contribuisce alla sua efficienza. L’accumulo di grasso e residui può ostacolare il trasferimento di calore, costringendo l’apparecchio a lavorare più intensamente e a consumare più energia.

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