Per vantare i propri presunti successi c’è chi continua a raccontare di una Modena capitale del benessere, del lavoro di qualità e della coesione sociale.
Eppure i dati fotografano una realtà diversa: in un mese sono 2180 le persone che in città hanno fatto domanda per il reddito di cittadinanza. Molte? Poche? Sempre troppe per me. Ecco perché le politiche sociali sono centrali nel programma di Modena volta pagina:
Diritto alla casa per tutti: una nuova Agenzia comunale per la Casa promuove la ristrutturazione degli alloggi vuoti e li dà in affitto a prezzi concordati a chi ne ha necessità; l’Agenzia si fa garante presso i proprietari in caso di difficoltà nella riscossione
Tornare a investire sulla scuola pubblica, far rientrare in Comune le scuole d’infanzia di Cresci@mo, ridurre le rette dei nidi
Case Residenza per anziani (Cra) più dignitose e gestite dal Comune ma non solo: anche microresidenze con servizi sanitari adiacenti
Una casa della salute per quartiere, gestione partecipata dei consultori
Basta coi centri commerciali, vogliamo più manutenzione dell’intera città e rilancio di parchi, biblioteche e polisportive per incontrarsi, socializzare, integrarsi.