Apple non ha mai dichiarato apertamente che ciò sia possibile. Ma il risultato parla da sé. Non mi nascondo: utilizzo l’Apple Watch per tre funzioni: misurare il battito cardiaco, contare i passi e, nel migliore dei casi, tenere traccia delle calorie bruciate. Tutto qui. Conosco bene le sue funzionalità, ma le utilizzo pochissimo. Una veterinaria specializzata in fauna selvatica ha dato una svolta alla questione: non solo gli esseri umani possono trarre beneficio dal dispositivo, ma anche gli animali. “Nella giungla, nella giungla oscura, il leone dorme”, cantava la canzone del ‘Re Leone’. Ma per sapere se è davvero addormentato o se si tratta di uno stratagemma felino, è necessario disporre degli strumenti adeguati. La dottoressa Chloe Buiting lo ha fatto con un Apple Watch. E nonostante si basi su statistiche e approssimazioni, l’Apple Watch si è affermato come uno strumento abbastanza affidabile per misurare le fasi del sonno (veglia, sonno leggero, REM e sonno profondo) dopo diversi studi comparativi.
Uno smartwatch con un uso ancora più intelligente
La dottoressa Chloe Buiting è una veterinaria e ambientalista australiana, e sembra avere più in comune con Ace Ventura che con il Dr. Doolittle. Ha contribuito alla realizzazione di protesi per elefanti e dal suo account Instagram @jungle_doctor condivide regolarmente le sue esperienze. È stato nel giugno 2024 che una di queste storie è diventata popolare. Normale: usava un Apple Watch per misurare il battito cardiaco di un leone, precedentemente sedato. Autrice di libri come “The Jungle Doctor: The Adventures of an International Wildlife Vet”, collabora anche a podcast come “Blunt Dissection”, dove espone la sua visione della conservazione e della medicina veterinaria.
Ma la storia di Simba, un piccolo leone appena operato, merita una menzione a parte: avevano bisogno di un monitoraggio non invasivo e facile da implementare. La professionista ha spiegato che questo tipo di monitoraggio è estremamente utile, poiché molti dei dispositivi medici tradizionali non sono progettati per animali di grandi dimensioni come un felino di 250 kg. “Non avevamo intenzione di utilizzare l’Apple Watch su un leone, ma si è rivelata una soluzione perfetta per monitorare l’anestesia”.
A quanto pare, le ha anche dato l’idea di monitorare la frequenza cardiaca degli elefanti del centro di conservazione, posizionandolo sulle orecchie. Gli elefanti, a causa della loro complessità fisiologica e dei loro cicli di sonno molto brevi, richiedono dispositivi molto costosi e specializzati per monitorare la loro salute, ma sono difficili da trasportare e un Apple Watch sembrava una soluzione economica e veloce. Buiting, che lavora con la fauna selvatica, ha spiegato che monitorare gli animali senza le attrezzature tradizionali è una delle maggiori difficoltà nel suo campo.
Tecnologia e conservazione
Il potenziale della tecnologia di consumo come strumento scientifico è qualcosa che Apple sta delineando da anni. All’interno dell’applicazione Salute troviamo sempre più parametri sulla salute mentale e stati come la depressione. Anche i test dell’udito dell’Apple Watch vanno in questa direzione, quella di trasformare l’applicazione in una suite di monitoraggio totale.
Questa storia dimostra che l’Apple Watch potrebbe anche dare un contributo utile nel monitoraggio degli animali, oltre ad ampliare il suo utilizzo in ambito scientifico e di conservazione. Non a caso, gli Apple Vision Pro sono stati utilizzati in procedure chirurgiche come gli interventi alla colonna vertebrale e, oltre a fare il loro ingresso in alcune sale operatorie, sono stati utilizzati anche per il trattamento delle fobie. Il potenziale della tecnologia di consumo come strumento scientifico è ampio.
Ricordiamo che, quando è stato lanciato il primo Apple Watch, tra lo scherno e il disprezzo di personaggi illustri come l’analista James McQuivey di Forrester, è stato molto criticato per il suo prezzo elevato, la funzionalità limitata e la dipendenza dall’iPhone. Ma il tempo ha dato ragione: funzionalità come il monitoraggio dell’ossigenazione del sangue e il rilevamento delle cadute sono davvero utili e hanno salvato vite umane. Al plurale.
Inoltre, l’ultimo annuncio dell’Apple Watch si basa su una storia vera che abbiamo già raccontato su Applesfera: Rick Shearman, nuotatore specializzato in sport acquatici, è stato trascinato dalla corrente, ha chiesto aiuto utilizzando la funzione SOS di emergenza del suo Apple Watch Ultra e grazie a questo ha salvato la vita.
Negli ultimi anni si è verificato un altro caso simile in cui un Apple Watch ha salvato la vita a un ciclista o un escursionista esperto. Il dispositivo, grazie alla sua capacità di rilevare le cadute e allertare i servizi di emergenza, è riuscito a contattare il 911 dopo un grave incidente. Il video della dottoressa Buiting ha generato un’ondata di reazioni, alcune negative, ma il cuore dell’idea rimane davvero utile. Chissà, forse in futuro i brevetti e le innovazioni tecnologiche di Apple avranno un impatto diretto sulla natura.